Fonti dell'immagine: Rijksmuseum, CC0, via Wikimedia Commons Di Juan Pantoja de la Cruz/ Da Tiziano Vecellio - english Wiki, Pubblico dominio Di Didier Descouens - Opera propria, Pubblico dominio Di Jean Clouet - Fotografia autoprodotta, Pubblico dominio Dopo il fragore delle armi e il trionfo imperiale sui campi di Pavia, quando le fiamme della battaglia
Venuta la sequente aurora, il campo di battaglia si mostrò in tutta la sua orrenda magnificenza: migliaia di corpi giacevano sul terreno insanguinato, testimoni muti della rovina francese e della vittoria imperiale. La polvere della mischia si era posata, e con essa i destini degli uomini si erano compiuti: alcuni furono condotti in catene, altri
Nel cuore dell’assedio di Pavia, tra il gelo dell’inverno e l’incertezza della guerra, due uomini compirono un’impresa tanto audace quanto decisiva per le sorti della città. Era il 13 gennaio 1525 quando due spagnoli riuscirono a infiltrarsi tra le maglie dell’esercito francese per portare all’interno delle mura messaggi e oro destinati al comandante imperiale Antonio
Dopo le testimonianze di Martino Verri, del cronista anonimo e di Francesco Taegio, oggi si aggiunge alla narrazione un'altra voce, quella di Antonio Grumello, che ci offre un resoconto vivido e dettagliato della disfatta francese e del trionfo imperiale. La sua cronaca, densa di pathos e precisione militare, ci porta nel cuore dello scontro, dove
Dopo le voci di Martino Verri e del cronista anonimo, oggi apriamo un altro scrigno di memorie, e questa volta a parlare è Francesco Taegio, che con raffinata eloquenza ci tramanda il fragore di quel giorno fatale. La sua cronaca, vibrante e solenne, ci conduce nel cuore della tempesta, laddove il destino di re e
Dopo aver dato voce alla cronaca di Martino Verri, oggi si solleva un nuovo velo sulla tragedia e sul trionfo di Pavia. Un’altra testimonianza si aggiunge al racconto, un’altra eco del giorno in cui la Francia vide svanire le sue speranze e l’Impero consolidò il suo dominio. Questa volta, è un cronista anonimo a narrare
La Battaglia di Pavia non fu un semplice scontro d’armi, ma un intreccio di inganni, audacia e tragedia, i cui dettagli ci sono giunti grazie ai cronisti dell’epoca. Quella che segue è solo la prima delle cronache di quel giorno memorabile: il racconto di Martino Verri, testimone degli eventi che sconvolsero il destino di Francesco
Durante l'assedio di Pavia, il Duca di Borbone e il Marchese di Pescara fecero assoldare ottomila Alemanni. Quando questi giunsero nella Gera d’Adda, i due comandanti riunirono le forze spagnole e italiane che erano a presidio di Cremona, Lodi e delle altre città imperiali. Così facendo, il loro esercito raggiunse un totale di ventiduemila fanti,
Il giorno 23 di Feuraio, gli Capitani Imperiali fecero dar all'arma, il che udito dal signor Antonio de Leva, subito si mostrò il più allegro & contento huomo del mondo, & quasi della vittoria indovino, fece mettere in punto tutte le compagnie, così tedesche come spagnuole, & parecchiate l’artiglierie, & tutte l’altre cose al fatto