Oh, Pavia! Di mura cinta, di dolore trafitta. In quest’anno del Signore 2025, a cinquecento inverni dalla più tremenda delle contese, la tua voce ancora s’alza, come un sospiro tra le navate di Santa Maria Gualtieri.

Sotto le volte di quella chiesa divenuta scrigno di memoria, ha preso dimora una mostra dal titolo antico e struggente: “La miseranda citade”. Un viaggio nei cuori e nelle stanze della Pavia di un tempo, ricostruita attraverso le sue grida, lettere, atti pubblici e documenti cittadini: testimonianze autentiche, scritte non da cronisti lontani, ma da mani paviane, da chi visse e patì tra le mura della città durante gli anni dell’angoscia.

Dal 1522 al 1527, Pavia fu teatro d’assedi, flagelli, carestie e infine dell’orribile sacco. E in mezzo a tanto dolore, i suoi abitanti scrivevano, denunciavano, supplicavano, legiferavano: documenti che oggi riemergono dal silenzio dei secoli per raccontarci come si viveva sotto le bombe di pietra, senza pane né pace, ma con la forza ostinata di chi rifiuta di soccombere.

Curata con dotta perizia, la mostra ci restituisce il volto più umano e fragile della città: quello delle famiglie, dei notai, degli artigiani, dei poveri. La “miseranda citade” è quella che lotta, organizza il razionamento, supplica clemenza, registra i danni alle case e cerca di mantenere una parvenza d’ordine nel caos della guerra.

📍 Dove: Santa Maria Gualtieri, Piazza della Vittoria, Pavia
📅 Quando: dal 12 aprile al 28 settembre 2025
🕰️ Orari e visite guidate: consultare il sito ufficiale www.battagliadipavia1525.it

O voi che entrate, non cercate solo il fasto delle armi: cercate la voce della città che scriveva mentre bruciava. Perché ricordare, oggi come allora, è un atto di resistenza.