La cronaca di Martino Verri durante la Settimana Santa Dopo la tremenda Battaglia di Pavia del 24 febbraio 1525, e la fuga di Francesco I nelle mani dell’Imperatore, ci si sarebbe attesi che la città potesse finalmente respirare. Ma, come annota con amara precisione Martino Verri, la pace non fu che un’illusione fugace. Con l’assedio
“Se la Storia è una tela, allora ogni filo, anche il più minuto, concorre a disegnare l’arazzo intero. E oggi, o lettore, ti presento fili nuovi, venuti alla luce dalle pieghe d’un libro antico.” Chi già ha percorso le pagine del nostro Diario Pavese, avrà letto con ardore la cronaca dell’Assedio e della Battaglia di
Nel freddo mattino del 24 febbraio 1525, mentre la nebbia ancora avvolgeva i campi gelati attorno a Pavia, il destino di un re e di un regno si apprestava a essere scritto nel sangue e nel ferro. Quella che avrebbe dovuto essere l’ora della gloria per Francesco I di Francia si tramutò nella sua più
Fonti dell'immagine: Rijksmuseum, CC0, via Wikimedia Commons Di Juan Pantoja de la Cruz/ Da Tiziano Vecellio - english Wiki, Pubblico dominio Di Didier Descouens - Opera propria, Pubblico dominio Di Jean Clouet - Fotografia autoprodotta, Pubblico dominio Dopo il fragore delle armi e il trionfo imperiale sui campi di Pavia, quando le fiamme della battaglia
Venuta la sequente aurora, il campo di battaglia si mostrò in tutta la sua orrenda magnificenza: migliaia di corpi giacevano sul terreno insanguinato, testimoni muti della rovina francese e della vittoria imperiale. La polvere della mischia si era posata, e con essa i destini degli uomini si erano compiuti: alcuni furono condotti in catene, altri
Nel cuore dell’assedio di Pavia, tra il gelo dell’inverno e l’incertezza della guerra, due uomini compirono un’impresa tanto audace quanto decisiva per le sorti della città. Era il 13 gennaio 1525 quando due spagnoli riuscirono a infiltrarsi tra le maglie dell’esercito francese per portare all’interno delle mura messaggi e oro destinati al comandante imperiale Antonio
Il colpo al cuore del re: Francesco I catturato sotto gli occhi del nemico Ora per ora: le lettere da Crema raccontano la disfatta francese I prigionieri francesi arrivano a Sant’Agnolo, il Re è confermato catturato. Le truppe si muovono verso Milano Ed ecco che la notte, madre d’ombre e verità taciute, reca la conferma
Parte VII – le ultime fiamme della battaglia: la resa definitiva della Francia (Parte VIII – L’onore nella sconfitta e il trionfo imperiale) Si dice che quel giorno, sul campo di Pavia, giacessero i corpi di diecimila uomini, travolti dal fuoco, dal ferro e dal destino. La battaglia era finita, ma il dramma della guerra
Parte VI – la cattura del re: l’ultimo atto della disfatta Parte VIII – l’ultimo atto: il re prigioniero e l’eco della disfatta (Parte VII – Prigionieri, fughe e l’eco della disfatta) Il clangore delle armi andava spegnendosi, il fragore delle bombarde taceva, ma la guerra non conosce fine immediata, ché il campo di battaglia