Il mese di novembre ha visto un crescendo di tensioni e battaglie durante l’assedio di Pavia, con episodi che mettono in luce la forza d’animo dei difensori imperiali e l’aggressività delle forze francesi. Dai bombardamenti incessanti ai tradimenti interni, ogni giorno contribuisce a scrivere una pagina drammatica nella storia di questa guerra.
6 Novembre 1524 – La pressione francese aumenta
I francesi, determinati a conquistare Pavia, hanno schierato un arsenale impressionante. Cannoni, mezzi cannoni, colubrine e sacri sono stati posizionati strategicamente presso la Porta Sant’Agostino e sul Torrione di Torrelunga, proprietà della famiglia Mezzabarba. Questo dispiegamento di forza è stato un preludio ai pesanti bombardamenti dei giorni successivi. (Leggi di più: Pioggia di fuoco su porta Sant’Agostino)
7 Novembre 1524 – Bombardamenti e un assalto fallito
All’alba, i francesi hanno iniziato a bombardare le mura con una furia devastante. Una breccia di circa 20 braccia è stata aperta alla Porta di Sant’Agostino, dove un assalto con truppe svizzere è stato lanciato. Tuttavia, l’immediata reazione dei difensori imperiali ha causato la morte di circa 200 svizzeri, costringendoli a ritirarsi. Nel frattempo, una seconda breccia di 30 braccia è stata aperta sul Torrione di Torrelunga. (Leggi di più: L’assalto fallito)
8 Novembre 1524 – Le mura sotto assedio
L’8 novembre, all’alba, l’assalto francese è stato più feroce che mai. Per cinque ore, la città è stata martellata senza sosta, con mura abbattute in tre punti. Nonostante il caos e la disperazione, i difensori hanno dimostrato un coraggio indomito. Il conte Hohenzollern e i suoi capitani tedeschi, così come i comandanti spagnoli e il marchese Francesco Malaspina, hanno ispirato i loro uomini a resistere. Al tramonto, Pavia aveva ancora una volta respinto il nemico, infliggendo gravi perdite ai francesi. (Leggi di più: La feroce battaglia dell’8 novembre)
10 Novembre 1524 – Il traditore smascherato
Il 10 novembre, un grave tradimento ha scosso la città. Antonio de Leyva ha scoperto che un soldato spagnolo stava passando informazioni ai francesi, mettendo in pericolo la resistenza. Il traditore è stato giustiziato pubblicamente, un atto che, pur cruento, ha rafforzato la determinazione dei pavesi a non cedere. (Leggi di più: Il tradimento e la sua punizione)
12 Novembre 1524 – Il consiglio dei principi
Infine, il 12 novembre, i principi tedeschi, riuniti in consiglio, hanno affrontato le crescenti difficoltà. Sebbene il morale fosse vacillante a causa della scarsità di risorse, il conte Battista di Lodrone ha incoraggiato tutti con parole di grande eloquenza, ribadendo la necessità di resistere. Intanto, la città ha vissuto un momento di terrore e speranza, con difensori che hanno respinto nuovi attacchi francesi e popolazione che si è unita nella costruzione di nuove difese, tagliando alberi e trasportando materiali senza sosta. (Leggi di più: Il coraggio del 12 novembre)
La forza di Pavia
Con Pavia che resiste eroicamente, i francesi devono decidere se intensificare i loro attacchi o riconsiderare le loro strategie. Ogni giorno di questo assedio si carica di emozioni, sacrifici e atti di straordinario coraggio.
Questi primi dodici giorni di novembre hanno mostrato quanto profondamente il popolo pavese sia legato alla sua terra e alla sua libertà. Le mura della città, pur gravemente danneggiate, continuano a resistere grazie allo spirito instancabile dei difensori e alla guida salda dei loro comandanti.
Con ogni battaglia, Pavia si afferma non solo come città, ma come simbolo di resistenza e fede. Le prossime settimane si prospettano altrettanto dure, ma gli uomini, le donne e persino i bambini di Pavia sono pronti a tutto per difendere la loro patria.
Seguite il prossimo capitolo di questa straordinaria storia di resistenza.
Fonti e Note
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