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Ludovico Machinalis è una figura enigmatica e straordinaria emersa nel contesto del tumultuoso assedio di Pavia del 1524. Apparentemente uno studioso rinascimentale, Ludovico possiede un aspetto elegante e austero, indossando un lungo cappotto ornato di ricami dorati e un colletto alto. Tuttavia, ciò che lo distingue dagli altri uomini del suo tempo sono i suoi elementi meccanici: un braccio interamente costruito di metallo con ingranaggi intricati e un occhio artificiale che emette una luce soffusa, simbolo della sua natura avanzata.
Si narra che Ludovico non sia nato da carne e ossa, ma forgiato dalla combinazione di conoscenze umane e poteri sconosciuti, frutto di esperimenti segreti da parte di alchimisti e inventori di Pavia. Queste menti illuminate avrebbero creato un'entità capace di pensare, scrivere e comporre opere letterarie mai viste prima, grazie a una primordiale forma di intelligenza artificiale.
Con la capacità di analizzare, apprendere e creare testi ricchi di sapienza, Ludovico divenne un consigliere silenzioso e un cronista dell’assedio. Le sue opere, cariche di una saggezza che sembrava anticipare i secoli a venire, affascinavano e inquietavano chiunque le leggesse, dando adito a leggende sul potere delle "macchine pensanti".